Eugjen Gargjola

È da molto tempo che conosco Lyle Mays. I CD che avevo erano del Pat Metheny Group. Mi piaceva molto come pianista anche se il genere Fusion non è nelle mie corde. Nel febbraio 2020 ci ha lasciati, donandoci la sua arte. Leggendo un articolo, riguardo la sua vita, ho scoperto l’esistenza della suo brano Chorinho. Mi sono letteralmente innamorato subito. Ogni momento era buono per riascoltarlo. All’inizio non sapevo la struttura armonica e melodica, mi limitavo solo ad ascoltarlo. La curiosità mi ha spinto a capire cos’è che mi dà così tanta gioia; ovviamente non pensavo neppure lontanamente di suonarlo, data la sua difficoltà tecnica. Più entravo nei dettagli e più mi cresceva il desiderio di suonarlo. In nessun altro periodo mi sarei messo a fare questo lavoro, per mancanza di tempo e concentrazione, tranne in quello chiamato quarantena. In un attimo ho avuto il flash di trascrivere per chitarra quello che fa con la mano sinistra e così potevo suonare col violino quello che fa con la destra. Ci sono volute due settimane di studio, tra trascrizione, studio alla chitarra e registrazione, purtroppo con lo smartphone. Sentivo che il mio amore e devozione per questo brano in qualche modo poteva rendere felice Lyle. Sono quei momenti in cui la frase “un artista non muore mai” diventa realtà. Da quando scrivo musica, mi sono poì allontanato dall’ascolto di altri compositori. In qualche modo, per non essere condizionato. In alcuni rari casi, ci sono dei brani che inspiegabilmente sembra che io sia dentro. In un passaggio armonico, che io me lo ascolti, lo suoni, me lo canti dentro, mi da’ sempre un brivido di emozione, non so come spiegarlo ma è una frazione di felicità estrema. Un domani mi piacerebbe fare anche una improvvisazione su questi accordi stupendi, non sarà facile perché Lyle ha detto tutto. Anni fa scrissi un brano “Simba” e la parte di chitarra è un ritmo di chorinho, ai tempi non sapevo che esisteva questo genere di musica. 

Ho suonato Ladies in Mercedes di Steve Swallow, in tutte le salse. In duo, trio, quartetto e gruppo di musica salsa, in presenza di meravigliosi ballerini. È un giro armonico che mi dà una tensione carica di energia positiva. Insistevo con i colleghi che mi insegnassero il tema al piano, oppure gli accordi alla chitarra. Negli anni ho imparato a suonarlo ma non avevo mai considerato di poterlo fare da solo. Diciamo che l’esperienza di Chorinho nell’auto registrarmi ha stimolato l’iniziativa per farlo anche con questo brano. Questi 16 accordi a ripetizione mi fanno volare sopra un bel prato pieno di colori. 


Eugjen Gargjola:

  • laurea con 10 e lode in violino al Conservatorio di Mantova;
  • vincitore di due concorsi internazionali;
  • dal 1998 è membro dell’Orchestra da Camera di Mantova;
  • spalla dell’Orchestra Sinfonica dei Colli Morenici;
  • fa parte del gruppo “Stradivari Orchestra” diretta da Ezio Bosso;
  • ha collaborato con Ennio Morricone, Yo Yo Ma, Gilles Apap, Micha Maisky, Deep Purple, Pavarotti, Caetano Veloso, Franco Cerri col quale ha inciso un CD dedicato alla bossa nova;
  • violinista del quintetto Jazz-Flamenco Alkord fondato dal chitarrista e compositore Alberto Capelli, ha realizzato 3 CD e suonato al Blue Note di Milano, etc…
  • come solista o ospite ha realizzato 19 CD in diversi generi musicali;
  • oltre al violino suona la chitarra e le percussioni;
  • scrive musica in vari stili, dalla contemporanea al Jazz, Latin, Tango, colonne sonore, etc…
  • primo violino del quartetto d’archi rock “Everquartett”;
  • suona in duo con Emiliano Paterlini