Piedi – Performance del 19/03/2022

Ovvero riflessioni sul valore del viaggio e su ciò che vi si collega idealmente, compresi gli oggetti che ci portiamo e che qui lasciamo in dono con un intento preciso. Il titolo ha un riferimento implicito al cammino, al camminare, ai passi.

E il primo cammino è quello di quando da bimbi ci si mette in piedi e si comincia ad esplorare lo spazio intorno a sé. Il vero viaggio è ignoto. Chi si mette in viaggio o meglio in cammino, nel viaggio non sa cosa troverà, a cosa andrà incontro, o cosa scoprirà. Il viaggio dell’emigrante è ancora più indicativo di tutte le implicazioni: ansia, paure, solitudine, ma anche aspettative e spinta verso il futuro. Tutto ciò stimola le risorse umane della persona aldilà della sua fragilità. In questa performance avvengono molte cose. Dobbiamo dare alcune istruzioni per la partecipazione spiegando cosa avverrà e che senso avrà tutto questo. Innanzitutto c’è l’incontro con l’artista performer che è un immigrato e che fa salire sulla sua semplice ed essenziale barca chi vorrà mettersi in relazione con lui. Con lui s’instaura un dialogo muto attraverso lo sguardo con un intenso scambio di invisibili correnti di energia e di spiritualità. Un modo di sentirsi prima di conoscersi. Poi dopo l’incontro che ha lasciato una traccia dentro di noi e aperto un cammino interiore, si lascia a lui in dono un proprio oggetto, forse di un nostro viaggio o anche un semplice oggetto d’affezione che abbia per noi un significato particolare; il gesto indica amicizia, connessione, accettazione, per prima cosa. Consegnare, affidare al migrante, alla barca, il nostro oggetto, significa essere vicino a chi, slegato da un luogo d’origine, cammina alla ricerca di altri luoghi, di altre realtà e di cambiamenti radicali, di un diverso destino; significa accettare, accogliere la persona, ribadire una vicinanza, riconoscersi in lui e quindi, al tempo stesso, consapevolizzarsi su sé stessi e sull’altro da noi che siamo sempre noi. L’oggetto diventa dunque simbolo di un crocevia ideale di trasformazione di sé e di volontà di mutamento di noi stessi e di affidamento di noi stessi all’oggetto che dunque da ora viaggerà idealmente al nostro posto, per noi.

La performance ha dunque una finalità primaria di assunzione di consapevolezze che ci mettono in relazione con gli altri e allargano il nostro orizzonte che si espande abbracciando luoghi e genti sempre diversi e sempre più idealmente ampi attraverso l’oggetto che doniamo come simbolo di incontro, di scambio, di presupposto di amicizia. L’atto performativo è in questo modo un processo fortemente partecipativo, si realizza cioè dentro questa relazione con l’altro e si pone nell’ambito di un’arte di natura concettuale, social relazionale, carica di grande valore etico.

Si ringrazia l’artista performer, autore del progetto, Maman Ide, che è anche attore, documentarista, fotografo, in quanto, avendo egli attraversato l’esperienza durissima del viaggio come migrante dal Niger attraverso il deserto, la Libia e poi il mare, ha voluto con questo intervento, in cui ci coinvolge, ribaltare anche un ruolo passivo di chi attende di essere accolto o quello di semplice narratore e proporsi con la sua azione in un ruolo attivo e formativo rivolto a tutti. Offrendo sé stesso come esempio e punto di riferimento, implicitamente suggerisce un’attitudine all’accoglienza verso tutti coloro che arrivano da lontano e da altre culture nella nostra terra.

Ringraziamo anche chi risponderà al suo invito con slancio e disponibilità, rendendosi partecipe di questa esperienza con tutto ciò che essa potrà portare e lasciare nella loro coscienza e nel loro intimo.

La performance si terrà negli spazi del centro culturale Studiottantuno Contemporary Art Projects in via G. Romano 81, Mantova. La performance che è itinerante e viene ripetuta in modo diverso a seconda dei contesti, è iniziata dalla città di Bolzano. La provincia di Bolzano, Dipartimento Cultura Italiana ha dato il suo sostegno per questo progetto dell’artista performer Maman Ide.

L’evento avverrà sabato 19 marzo dalle ore 17 alle ore 20.

L’ingresso è libero con green pass rafforzato e mascherina FFP2 secondo le più recenti disposizioni ministeriali.


Performance “Piedi”

Maman Ide

nato in Zinder (Niger), risiede in Italia dal 2011 dove ha coltivato il suo interesse in vari ambiti artistici. Oggi esercita la professione di artista, regista teatrale e cinematografico, attore, musicista, scrittore e mediatore culturale.

Vive e lavora tra Mantova e Bolzano.

Attività artistiche recenti:

Teatro

2021 – TSINTSIYA – Regia di Maman Ide e Emma

Mulser;

2021 – PIEDI – Performance – Performer e autore Maman Ide – Sostegno Provinia di Bolzano;

2019 – DECOLONIZZAZIONE – Regia di Maman Ide,

Produzione HAP, Comune di Bolzano;

2019 – IL RIFIUTO – Spettacolo regia di Nicola Benussi, Produzione teatro Cristallo, Bolzano;

2018 – LO STREGONE – Regia e attore Maman Ide,

Produzione Compagnia Strix, Mantova;

2017 – “LA TERRA DI LEONE” – Regia di Maman Ide

Produzione Fondazione Alexander Langer, Bolzano

Cinema

2021- Film documentario “AFRONAUTI” – Napoli

2021- Cortometraggio ”SILENZIO AL BUIO” Bolzano;

2015-2020 – “POLIS” di Nazario Zambaldi, Ruolo di attore e videomake, Produzione Teatro Pratiko, Merano e Bolzano;

2019/2020 – Film “Passaggesi” Nazario Zambaldi, come operatore e formatore – Produzione Caritas e Croce Rossa, Teatro Pratiko in collaborazione con

Museion;

2019 – Film “BIANCA”, Attore protagonista – Produzione IDRUIDI Bolzano – BZ48H3;

2019 – “Coltiviamo il futuro” – Video-documentario regia Maman Ide – Produzione Azienda agricola sociale Mantova Solidale, Mantova;

2019 – Documentario “I Poveri dimenticano” di Maman Ide – Produzione La formica del deserto, Niger;

Musica

2019 – “BLACK AFRIQUE FLUXUS”, Musicista e cantante, Spettacolo festival di Gonzaga – Mantova

2018 – “GUPW” Musicista e cantante – Festival delle Resistenze, Bolzano;

2018 – “BLACK AFRIQUE FLUXUS”, Musicista e cantante – Spettacolo Conservatorio di Milano;

Fotografia

2019 “Sui miei Passi” – Studiottantuno Contemporary Art Projects – Mantova;

2017 “Griots, nati liberi” – Studiottantuno Contemporary Art Projects – Mantova